Giuseppe Bonfantini


L’ultimo Sindaco democratico prima del fascismo

(Novara 1877-Novara 1955)

Giuseppe Bonfantini nasce a Novara nel 1877, dove inizia gli studi, che termina poi a Torino. Si laurea in
Matematica e Fisica si laurea nel 1899 e diviene assistente universitario del grande matematico Giuseppe
Peano. Torna a Novara dopo aver vinto il concorso per cattedre di Matematica e Fisica e qui insegna nella
scuola secondaria.
È militante del Partito socialista italiano e viene eletto consigliere comunale nel 1914, quando i socialisti
novaresi ottengono una grande maggioranza in Consiglio comunale (32 su 40 seggi). Il Sindaco è Luigi
Giulietti, e Bonfantini è uno dei suoi assessori. L’amministrazione comunale, di fronte alla Prima guerra
mondiale, sostiene la neutralità dell’Italia. Dall’agosto 1915 Bonfantini subentra a Giulietti nella carica di
Sindaco: sarà l’ultimo sindaco democratico prima del fascismo.
La sua attività viene molto apprezzata nel periodo della grande guerra per il grande impegno assistenziale
verso la popolazione, volto a garantire l'approvvigionamento regolare di cibo e di combustibili, a evitare il
lievitare dei prezzi con opportuni calmieri, a integrare i sussidi statali alle famiglie dei soldati richiamati alle
armi. L'assistenza sanitaria fa grandi passi in quel periodo, ed era rivolta anche ai numerosi profughi che
iniziarono ad arrivare dalle zone di guerra. Per ospitarli il Comune mette a disposizione le aule scolastiche, e
garantisce la refezione. Questo è motivo di polemica: l'opposizione sostiene che assistere metà della
popolazione novarese è esagerato e troppo oneroso per le casse comunali.
Un’altra sua preoccupazione è quella di garantire la frequenza scolastica ai bambini, visto che le scuole
sono spesso state trasformate in magazzini e caserme. Per questo fa utilizzare la biblioteca, e affittare spazi
dai privati. Nel dopoguerra, alla fine del 1918, Bonfantini elargisce contributi economici alle biblioteche
popolari e alla biblioteca proletaria che era sorta presso la Camera del Lavoro alla-
Le elezioni amministrative dell'ottobre 1920 riconfermano in città il grande successo del Partito socialista
italiano, e quindi Bonfantini viene di nuovo eletto Sindaco, ma è l’epoca dei conflitti sociali, degli scioperi e
degli assalti squadristi. il primo tentativo di assalto al municipio di Novara da parte delle squadre fasciste
avviene nell'aprile del 1919, poi nel 1921 le violenze si fanno sempre più frequenti. Viene aggredito anche
un assessore di Bonfantini, che si salva solo perché in quel momento non era in Municipio.
Nel luglio del 1922 c'è la cosiddetta battaglia di Novara che porterà alle dimissioni forzate della
amministrazione comunale e alla sostituzione con un commissario prefettizio. Nella squadra di fascisti che
aveva attaccato il municipio c’erano Cesare De vecchi e da Ezio Maria Gray, anche in seguito personaggi di
spicco del fascismo.

Cosa gli successe dopo il 1922?


Il governo fascista durante il ventennio cercò inutilmente di estromettere Bonfantini dall'insegnamento, ma
lui era troppo popolare; fu però trasferito lontano da Novara, prima a Cagliari, poi a Pistoia, Pavia, Vercelli.
Bonfantini partecipò alla lotta clandestina contro il fascismo, Il figlio Corrado fu comandante partigiano elle
Brigate Matteotti e in seguito sarà eletto all’Assemblea costituente, un altro suo figlio, Cino, chiamato in
armi durante la Seconda guerra mondiale, morì in un campo di concentramento.
Dopo la Liberazione Giuseppe Bonfantini divenne Provveditore agli studi per due anni, e nel 1951 divenne
Presidente della Provincia di Novara. Per il suo interesse affinché a Novara si svolgessero studi agrari, oggi
l’Istituto Tecnico agrario è intitolato al suo nome.

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